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Un’alternativa economia all’iPhone 5? IP5 a 150 euro

IP5, di cosa si tratta? In molti si erano già accorti ed incuriositi di questo smartphone, estremamente simile all’iPhone, dal costo veramente low: solo  149,99 euro. Ma come va questo “sosia economico” dello smartphone Apple? Ce lo siamo chiesti anche noi, vista la differenza abissale di prezzo che separa i due dispositivi mobili: circa 500 euro. Lo abbiamo così analizzato per riportarvi le nostre impressioni ed i nostri pareri. Innanzitutto partiamo dall’identità. Lo smartphone in questione si chiama MHP5E ed è commercializzato dall’azienda MyeFox.


Monta il sistema operativo Android 4.0 e viene appunto venduto, come abbiamo già detto, a 149,99 euro. Già dalla confezione iniziano le analogie fra il melafonino ed il suo sosia. La scatola è infatti molto simile, a partire dal prodotto ritratto di profilo sul coperchio della confezione, che non appena viene aperta ci lascia subito vedere l’apparecchio, mentre al di sotto di esso si trovano i vari accessori (cuffie , alimentatore, cavo lightning e libretto istruzioni).

IP5 utilizza lo stesso ingresso, per la ricarica e sincronizzazione, introdotto da Apple sui suoi ultimi dispositivi. Per quanto riguarda il design,  esso ricalca in maniera quasi identica l’aspetto del nuovo iPhone 5. Anche se accostati l’uno all’altro, le differenze sono veramente minime. Cornice, display, altoparlante, fotocamera, tasti vari, jack da 3.5 pollici sono una copia perfetta dell’originale iPhone. La differenza la si può notare, benché minima, nell’ingresso per la Micro-sim.

ip5

IP5 infatti utilizza ancora questa tipologia, che necessita di una fessura d’inserimento leggermente più larga (iPhone utilizza invece la Nano-sim). Altro dettaglio che fa la differenza: la guarnizione presente all’ingresso del jack da 3.5 pollici sull’iPhone è in alluminio, sull’IP5 è invece in plastica. Osservando il lato posteriore del dispositivo, si può notare una lieve differenza fra i due flash e sul logo Apple. Sull’IP5 la mela è infatti più opaca che sull’iPhone, dove risulta invece estremamente lucida. Come avrete capito anche voi, si tratta solo di dettagli, che sfuggono facilmente almeno ché non si proceda ad una analisi più accurata ed attenta.

Ma prendendo in mano un’IP5, saranno pochi quelli che si renderanno conto di non avere fra le mani un vero iPhone. Diamo un occhio al display. Il display in dotazione all’IP5 è da 4 pollici, risoluzione 854×480 e touch screen  capacitivo che accetta fino a 5 tocchi contemporaneamente. Anche se la qualità dello schermo retina di Apple è indubbiamente migliore, non si può negare che anche il display dell’IP5 sia di grande qualità: colori brillanti e ottima resa sotto la luce del sole, touch screen dalla risposta sempre pronta e veloce, scroll delle pagine fluido.

Da una differenza di prezzo così elevata non ci aspettavamo una così grande efficienza. Per quanto riguarda il sistema operativo,  l’IP5 monta un Android 4.0 (Google) personalizzato in modo da assomigliare quanto più possibile all’iOS di Apple. L’unica pecca, peraltro fastidiosa, è l’impossibilità di settare completamente un’altra lingua, visto che certe opzioni interne, a prescindere dalla lingua scelta, rimarranno solo ed esclusivamente in cinese. Le applicazioni sono scaricabili dallo store di Google, l’Android Market, anche se le icone delle app ricalcano con precisione quelle delle applicazioni Apple.

Il processore dell’IP5 è un MTK6577 Dual core da 1ghz ed 1 GB di ram. Le applicazioni funzionano in maniera rapida e veloce, anche se qui non c’è paragone con il microprocessore A6 di Apple. Insomma, per il prezzo a cui viene proposto, si tratta veramente di un ottimo prodotto, le differenze con l’iPhone ci sono, ovviamente, ma non sono così abissali come ci si potrebbe aspettare dalla differenza di prezzo. L’IP5 può egregiamente svolgere il ruolo di primo telefono, almeno ché qualcuno non abbia delle esigenze particolari che richiedono un dispositivo di fascia superiore. Se volete acquistarlo, l’IP5 può essere ordinato sul sito di MyeFox, in due differenti colorazioni (bianco e nero, guarda caso) al prezzo già riferito più eventuali altri 30 euro di tasse doganali.


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